La poco frequentata Torino dell’inizio del Settecento, in un’epoca tra l’altro fondamentale non solo per la sua Storia fa da sfondo ad una proposta tra romanzo storico, thriller e gotico de La Corte editore, La Città delle streghe di Luca Buggio.

Una storia torinese edita da un editore torinese e scritta da un autore torinese, ma La Città delle streghe è molto di più di una cosa pleonastica di pura celebrazione, anzi apre un mondo davvero interessante, con una vicenda che ruota attorno alla capitale sabauda alla vigilia dell’assedio del 1706, celebre per il gesto eroico di Pietro Micca.

Al centro di tutto ci sono due personaggi, opposti per tutto e perfetti per lo svolgimento della storia. Da una parte c’è la giovane Laura Chevalier, cresciuta in Val Roya nei pressi dell’attuale Costa azzurra, da dove deve fuggire con la famiglia a causa della sua appartenenza alla religione valdese, per riparare appunto a Torino. Dall’altra c’è Gustìn, un ex ladruncolo di strada arruolato poi nei servizi segreti del Ducato (i Savoia diventarono re solo dopo il 1706), incaricato di scoprire cosa sta succedendo nelle vie di Torino.

Infatti la Torino inedita tra Sei e Settecento è tutt’altro che un posto rassicurante e tranquillo, in un mondo dove le prime avvisaglie dell’Illuminismo interessano solo alcuni esponenti dei ceti intellettuali e dove il popolo, anche i più colti e benestanti, crede ancora in antiche superstizioni e leggende. Del resto Torino e le città dell’epoca erano dominate per lunghe ore del giorno dalle tenebre e c’erano posti dove era meglio non andare: in molti mormorano che nelle stradine medievali giri l’Uomo del Crocicchio in cerca di anime da soggiogare.
Gustìn, a differenza di Laura, non crede a queste cose, ma deve risolvere il mistero dei tanti morti ammazzati al mattino che vengono trovati a Torino, e per farlo dovrà districarsi tra razionalità e mistero.

La Città delle streghe è interessante per chi vive a Torino perché racconta una città diversissima da quella che si conosce oggi, frutto innanzitutto degli sconvolgimenti e delle costruzioni effettuate alcuni decenni dopo la storia narrata, in epoca barocca, ma dove si trovano tradizioni e luoghi noti, come il Balon. Ma è anche interessante e appassionante per i non torinesi: l’immaginario ci ha raccontato mille volte misteri, splendori, bassifondi, enigmi di Londra e Parigi, ma le nostre città non avevano niente da invidiare, in quelle epoche lontane dove comunque è nata pian piano la modernità e il mondo in cui oggi viviamo.

(Elena Romanello)

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Luca Buggio presenta la Torino delle streghe