Il gioco del faraone nel ‘700 era un gioco di carte molto popolare in tutta l’Europa e fra il XVIII e XIX secolo furono pubblicati numerosi libri su di esso.

La regina Maria Antonietta fu una grande giocatrice del Faraone, si dice che abbia dilapidato una fortuna senza che Luigi XVI facesse qualsiasi tentativo per fermarla. Il Faraone fu uno dei giochi più alla moda del periodo, nei lussuosi salotti francesi, il Faraone faceva da padrone tutte le sere. Ci giocava anche Casanova che, nella sua biografia, racconta di aver fatto una fortuna con questo gioco.

Il Faraone è probabilmente un’evoluzione della Zecchinetta (così chiamato dai lanzichenecchi che lo introdussero nella penisola durante il XVI secolo.) Esportato in america con il nome di Faro, il gioco furoreggiò nel Far West e ancora oggi è presente in alcuni casinò americani.
In Emilia Romagna (dove viene comunemente chiamato Bassetta) è tutt’oggi popolare.

E se per caso voleste giocarci durante le feste… ecco come si gioca!
Si stendono 10 carte scoperte sul tavolo, il cui valore va dall’asso al re. Il mazziere mescola le 40 carte, fa effettuare il taglio a quanti lo desiderano, gira quindi la carta superiore del mazzo, che depone scoperta sul tavolo. Questa carta non è interessata ai fini del gioco se non per motivi scaramantici. I giocatori possono iniziare le puntate, che verranno raddoppiate in caso di vincita in corrispondenza delle carte o dei loro simboli sul tappeto.
Quando tutti hanno effettuato il loro gioco il mazziere scopre una nuova carta (buona per il banco). Tutte le puntate giocate sulla carta il cui valore è lo stesso della carta estratta vengono rastrellate dal banchiere. Ora il banco gira una nuova carta (cattiva per il banco) e raddoppia tutto quanto è stato puntato sulla carta di valore uguale a quello estratto. Il banco continua così, alternando colpi buoni e cattivi sino a che sul tavolo non rimangono più puntate.

(Eliana Corrado)