“La Città delle streghe” è un romanzo storico scritto da Luca Buggio, già noto per il suo lavoro nel mondo del teatro. Questo libro parla della guerra tra la Francia del Re Sole e il Ducato di Savoia ma, nonostante la precisione con cui l’autore narra i fatti storici, non è un saggio sulla geopolitica, bensì la guerra vista dalle persone che l’hanno vissuta e subito i capricci degli uomini di potere.

La trama: due vite, una vicenda

Questo romanzo non racconta “solo” una storia, ma più storie parallele che compongono un unico racconto. Dagli eventi tragici in Piemonte capiamo le origini di Laura Chevalier, la protagonista, figlia adottiva di un maestro profumiere della Provenza. Purtroppo, i venti della guerra si stanno alzando e costringe la famiglia Chevalier a lasciare Villafranca, nei pressi di Nizza (all’epoca possedimento del Ducato di Savoia) per fuggire dall’imminente arrivo delle truppe francesi. E’ così che inizia un difficile viaggio verso Torino, convinti che le Alpi e le difese sabaude riusciranno a fermare le truppe francesi. Comincia per Laura una vita da profuga e un lungo cammino iniziatico dove impara ad essere adulta e verrà a conoscenza di strane e terribili dicerie.

Nel frattempo, un ragazzo chiamato Gustìn viene liberato da un orrendo carcere ducale e torna a lavorare per il Conte Gropello, uno dei ministri del Duca di Savoia. Gustìn dovrà aiutare il conte per concludere un accordo scellerato con i briganti che infestano le campagne e i monti piemontesi per combattere l’esercito francese. La missione è difficile in sé, ma lo diventa ancora di più quando un orrendo misfatto è commesso e questo minaccia di mandare tutto all’aria. Le cose si complicano ulteriormente quando la gente del posto ci riconosce la mano della “Vipera”: una strega che tormenta la regione da molto tempo. Per Gustìn inizia una caccia spietata alle streghe che lo porterà nel cuore più buio della capitale…

Un mondo in bilico tra Luce e Tenebre

“La città delle streghe” parla della vita del Piemonte nel ‘700: oltre alla caccia alla misteriosa e fantomatica “Vipera”, la presenza del pluriassassino detto l’“Uomo del Crocicchio”, dei giochi di potere e dei compromessi ricorrenti durante i tempi di guerra, questo romanzo illustra la vita dei migranti e le difficoltà che incontra Laura per inserirsi nel tessuto sociale torinese. La storia di questa ragazza e tutte le sue fatiche sono anche quelle delle persone giunte in Italia per fuggire dalla guerra. Le ombre gettate sulla gloriosa e florida Torino dalla strega e dal serial-killer rappresentano le grandi contraddizioni di quel tempo: la città della Sindone che è allo stesso tempo così esoterica e lascia tracce della presenza del Maligno, anche nei bassorilievi della Basilica della Consolata; le prime scintille dell’Illuminismo (sostenuto da Gustìn, anche se non ha mai frequentato un salone di filosofi), contro la superstizione e l’oscurantismo di tutte le classi sociali e tante altre cose che fanno di questo romanzo non solo un giallo, ma quasi una fotografia di una società in piena transizione tra il Medioevo e l’Età della Ragione.

La mia opinione:

Faccio i miei più vivi complimenti a Luca Buggio, che ha scritto uno dei romanzi migliori che io abbia letto in questi ultimi anni: un contesto storico molto elaborato e descritto nei minimi dettagli, persino nel modo di parlare, nelle situazioni realistiche, nei personaggi così credibili, come quello della giovane Laura che scopre la vita o quello di Gropello, così duro e calcolatore. L’autore ci mostra dei personaggi ben calati nella realtà dell’epoca, senza ricorrere ad un sentimentalismo esagerato. La lettura è stata molto piacevole, stimolante, interessante e di una grande attualità. Spero sinceramente che l’autore scriva un altro romanzo di questo genere.

(Yannick)

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Recensione de “La città delle streghe”