Tutto è iniziato con “La città delle streghe“, introducendoci in un mondo passato dove risuonavano cannoni di guerra tra misteri e delitti. Ci siamo appassionati ritrovando i personaggi ormai noti in “La città dell’assedio“, che ci ha portato in una Torino circondata da nemici decisi ad abbattere le sue mura, mentre all’interno, tra le case e i vicoli, accadevano eventi inspiegabili, pregni di significati segreti, che ci hanno fatto accapponare la pelle. Siamo così giunti al capitolo conclusivo della saga di Buggio, “La città dei Santi“, dove tra protagonisti che ormai sono amici, è il momento dello scontro finale, per la guerra fuori come per la lotta dentro, in una gara che ha per premio la vita e Torino tutta, un qualcosa che va ben oltre ciò che si vede, perché nelle sue opere l’autore mescola in un’alchimia avvincente e sapiente, la verità storica, i brividi del thriller e quel fantasy che sfocia nel gotico, con le sue leggende fatte di carne, dimenticate ma mai morte, pronte a scontrarsi ancora una volta.
Questa storia va letta con la giusta consequenzialità. E’ l’unico modo per apprezzare e capire fino in fondo le dinamiche di una trama complessa, ma orchestrata e presentata con cura, passione e precisione. L’evoluzione delle vicende, la crescita dei personaggi e quelle piccole, decisive modifiche al loro modo di guardare il mondo, di comprenderlo e di approcciarsi l’un l’altro. Esempio lampante di ciò è Gustìn, la spia, il mercenario, l’uomo di fiducia che da essere razionale arriva ad abbracciare le superstizioni e l’incredibile, intangibile mondo che risiede oltre il velo, perché ha visto, ha parlato con chi sa e con chi è infinitamente più potente e pericoloso di qualunque principe, duca o esercito. Accanto a lui Laura, dall’inizio vicina alla magia, ma ora più che mai attenta al reale, sicura dell’arcano, fragile e forte, dolce, decisa e innamorata.
Anche l’amore trova spazio tra queste pagine, così come il brivido, la tensione che sale per l’incerto destino dei personaggi che ormai si ama, il dubbio su chi sia leale e chi no. L’autore è abilissimo a distrarci con momenti tranquilli, di narrazione quotidiana per poi farci ripiombare nell’orrore delle guerra che continua, scandita dal rombo dei cannoni e dalle palle che portano distruzione nella città. Oppure riallacciando i fili della trama principale, immergendoci nella dimensione oscura di demoni e santi che si contendono le anime e i corpi dei mortali. Abitanti impauriti che tentano di mettere un giorno in fila all’altro; giovani donne o intere famiglie che scompaiono senza preavviso, in fuga verso un futuro migliore o cadute preda di chi il futuro glielo ha tolto con violenza?
Di questa saga ci si innamora, con la suspense che cresce capitolo dopo capitolo, cullati dalle parole di uno scrittore che è capace di coccolarci con morbide carezze, oppure investirci con emozioni violente, grazie alle sue descrizioni, al ritmo che riesce ad imprimere sempre, anche nei momenti più tranquilli. Intenso e vibrante questo romanzo è la perfetta conclusione di un’avventura che ha seguito un andamento in crescendo, rimanendo fedele a sé stessa, ma capace di rinnovarsi nell’interesse e nella malia.
Trepidanti giungeremo fino all’ultima pagina, scoprendo, capendo e imparando che a volte, per la salvezza, sono richiesti grandi sacrifici, che un giorno verranno ricompensati.
Con “La città dei Santi” Buggio si conferma scrittore in grado di catturare e noi, usciti dal sogno che questa saga ci ha regalato, non possiamo fare altro che chiederci dove vorrà condurci la prossima volta!
(Tatiana Vanini)

Ecco il link dove potete leggere la recensione sul blog

La città dei santi di Luca Buggio

mentre qui trovate quella de “la città delle streghe”, e qui quella de “la città dell’assedio”.