Sono passati due mesi dagli eventi de La città delle streghe e noi ritroviamo Gustìn e Laura.

Entrambi proseguono con le loro vite.

Quello a cui ha assistito Gustìn nelle segrete non si cancella, continua a lasciarlo perplesso e incredulo. Non sa bene che cos’ha visto, né ha intenzione di rivelarlo ad altri, non gli crederebbero. Lui stesso non saprebbe descriverlo. Gli omicidi dell’Uomo del Coltello si sono interrotti, ma ben presto un nuovo assassino, altrettanto feroce o forse più, prende ad aggirarsi per le strade di Torino. Il Conte Gropello ha un nuovo incarico per lui: scovare l’assassino. Nel frattempo le truppe francesi bombardano la città e Gustìn si ritrova in una situazione inaspettata, dopo aver conosciuto una certa Maria, una donna misteriosa quanto determinata. Nessuno la conosce, sembra possedere poteri ultraterreni, ma chi è in realtà? Che cosa vuole? Difende i deboli, ma non sembra stare dalla parte dei buoni.

Laura anche continua con la sua vita. Ha ereditato la bottega del saponaio e continua a prendersi cura del padre, con l’aiuto di Rosina. Non ricorda che cosa le è successo, ha dei buchi di memoria, ma ogni tanto qualche frammento riemerge, lasciandole più domande che risposte.

Nel frattempo deve districarsi e sbrigarsela da sola in un mondo maschile, dove le donne indipendenti non sono ben viste; ci si aspetta che abbiano un uomo al loro fianco.

Laura fu sbalordita da quel ragionamento. Sbalordita, ma anche un po’ felice. Alberto teneva davvero a lei.

‘Più di quanto merito.’

Era sul punto di scusarsi, quando lui aggiunse: “Non è una colpa essere giovani e ingenue, ma voi avete bisogno di un uomo accanto.”

Tutto ciò che di bello Laura era arrivata a pensare di lui, di loro, appassì come una fragola lasciata troppo a lungo al sole.

E in questo volume finalmente Gustìn e Laura si incontrano, ed è un bell’incontro, pieno di sole, profumi e allegria.

In quel momento Gustìn decise che la saponata era bella. Che era la cosa più bella che avesse mai visto.

Non può essere amore tra loro due, si capisce subito. Troppo diversi: diversa estrazione, diverso status sociale, valori, credo,… Ma qualcosa li unisce. Così diversi e così simili.

Insieme stanno bene, riescono a essere se stessi. Ma Laura ha Alberto, il cantoniere, che la corteggia e protegge. E un padre di cui prendersi cura. E un’attività da portare avanti. E poi, come se non bastasse, tornano fantasmi del passato.

Laura è piena di risorse e fascino, riesce a emergere senza sgomitare. Le sue essenze piacciono e il suo modo di fare è accattivante. Però le ombre si nascondono dappertutto, e lei deve stare attenta a mille pericoli.

Un libro che mescola un po’ le carte del precedente. I personaggi evolvono, tutti tranne il conte Gropello, che in questo capitolo si limita a stare più nell’ombra e muovere qualche filo, ma senza emergere troppo. Sono altri i protagonisti, nuove e vecchie conoscenze. Alcuni di quelli che abbiamo conosciuto alla fine de La città delle streghe, avranno modo di mostrarsi meglio e di apportare un contributo fondamentale.

Il primo mi era piaciuto, ma questo molto di più, proprio grazie ai personaggi, alla possibilità di conoscerli meglio e vederne meglio la complessità. Devo dire che per me la parte storica resta sullo sfondo, mi interessano di più le dinamiche e i personaggi. E qui ce ne sono parecchie, ancora più che nel primo.

Non vedo l’ora di leggere come andrà a finire.

Qui è possibile leggere la recensione sul blog

La Città dell’assedio di Luca Buggio

mentre qui lo stesso blog aveva recensito il romanzo precedente.

La città delle streghe

e qui mi aveva onorato con una piacevole chiacchierata

Intervista all’autore Luca Buggio