ll 5 giugno 1706 i francesi continuano a lavorare alla trincea più vicina, allungandola di venti passi. Sulla base delle informazioni fornite da spie e disertori, gli assedianti “avevano allora centodieci grossi pezzi di cannoni, venti mortai con un gran numero di bombe e altre munizioni da guerra”.

Giungono a Torino notizie della guerra che si sta combattendo nelle Fiandre. Il 23 maggio, nella battaglia di Ramillies, il duca di Marlborough capo delle armate inglesi e dell’esercito alleato, ha inflitto alle truppe del Re Sole un’autentica disfatta dando una lezione di strategia che, si dice, ispirò perfino Napoleone Bonaparte nel secolo successivo. Per curiosità, soffermiamoci a scoprirla.

Il Duca di Marlborough schiera le sue truppe dislocando gran parte della cavalleria sulla sua destra, e lanciandole all’attacco con decisione. Il comandante francese maresciallo de Villeroy, pensando che si giocasse da quella parte lo scontro, sguarnisce il proprio fianco sinistro per rinforzare il destro.

Ed ecco che a quel punto il Marborough manda il grosso delle sue truppe contro il fianco sguarnito, segnando una rapida e facile vittoria: i francesi perdono 13000 uomini tra morti e feriti, altri 6000 vengono fatti prigionieri. Gli alleati contano appena un migliaio di morti e 2500 feriti.

Questa battaglia costituisce una svolta nella guerra di successione spagnola, almeno sul fronte olandese, segnando un punto a favore della coalizione alleata.

Notizie buone, dunque, per i torinesi, perché ogni sconfitta subita dal Re Sole in uno dei fronti europei alleggerisce la pressione su Torino. In sostanza, bisogna soltanto resistere e tenere duro per abbastanza tempo. Quanto tempo? Al momento è impossibile da prevedere.

Nel frattempo continuano le incursioni della cavalleria leggera. Gli ussari, tanto per cambiare. Il 6 giugno, dopo pranzo, catturano “un luogotenente d’artiglieria, un sergente, duoi soldati, diecinove cavalli e 5 muli dietro il campo nemico”.

Si segnala inoltre che quasi quotidianamente disertori francesi vengono a consegnarsi ai difensori della città.

L’immagine, raffigurante l’Inseguimento dei francesi dopo la battaglia di Ramillies, è un dipinto di Louis Laguerre